WMF Summer School 2017: resoconto semiserio di un’esperienza d’istruzione (distruzione?) nel profondo e “piccante” SUD

WMF Summer School 2017-

di Andrea Capurso – Immaginate un residence sul mare, che illumina la cosa ionica calabrese, “Il Faro” appunto. Aggiungeteci una cinquantina di persone indicativamente tra i 20 e i 50 anni, tutte interessate al mondo del web marketing (chi più chi meno), ma anche all’alcool (avete mai sentito parlare di SCIRUBETTA?) e amalgamate il tutto con l’ingrediente segreto, lo staff del Web Marketing Festival. Risultato? La prima Summer School targata WMF.

Ma partiamo dall’inizio, dalla location. Da pugliese mai avrei pensato che raggiungere Monasterace marina (paese in cui è ubicato il residence) in auto sarebbe stato più lungo che raggiungere la Capitale. Eppure sono state circa 5 ore di tragitto, in compagnia di Stefano il “Dj lucano”, raccattato a metà strada. 5 ore di musica no stop, messa in pausa solo per la breve tappa di Lamezia Terme, dove abbiamo guadagnato la compagnia in macchina di Paolo, che con le sue storie di guerra e i suoi spoiler su serie tv (conoscete “The Undred”?) a reso la colonna sonora un sottofondo. Ma il vero imprinting su ciò che mi sarebbe aspettato la settimana a seguire lo abbiamo avuto alla stazione di Lamezia. Una vecchia signora, a metà tra uno sciamano e una strega, probabilmente con una specie di macumba e uno sguardo truce, ci ha gentilmente “mandato a fare un bagno” gratis, perché il suo taciturno lasciapassare sarebbe stato a pagamento.

Ma in confronto all’esodo di chi ha viaggiato in bus o in treno, con città di partenza ben più a nord di Bari, la mia è stata una passeggiata.

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La location della Summer School

Il primo giorno è passato tra la presentazione dei corsi e la conoscenza dei vari partecipanti. Già si respirava un’aria familiare, distesa. La serata è trascorsa veloce, la stanchezza dei viaggi si è fatta sentire un po’ per tutti e quindi…alla mezza tutti a letto.

La domenica mattina sono iniziate le lezioni. Dense e intense, tutti i relatori sono sempre stati molto professionali e attenti al livello medio del gruppo, si sono sempre preoccupati che una percentuale di quello che stavano trasmettendo venisse effettivamente assimilata. Ad ospitarci il Museo Archeologico dell’antica Kaulon (ebbene si, il nostro “teatro” mattutino era un ex colonia achea) e il suo staff, che è riuscito, insieme al gruppo WMF, a resistere all’onda d’urto di un’orda di zombie assetati di caffè (noi ovviamente).

Parentesi seria: il programma formativo

Parentesi seria: il programma formativo della settimana ha previsto lezioni teoriche mattutine che hanno spaziato da materie quali web marketing e digitial strategies alla SEO, da Google AdWords all’Analytics, con l’aggiunta di un pizzico di Social Network e Content. I professori d’eccezione sono stati: Giorgio Taverniti, Marco Quadrella, Gabriele Benedetti e Filippo Trocca. Questi ultimi sono stati capaci di mixare l’autorevolezza propria del ruolo ricoperto alla giovialità di chi sa che sei lì per imparare, ma anche per rilassarti al sole. La loro disponibilità si è estesa ben oltre l’orario di lezione, con conversazioni e consigli che spaziavano dall’ambito digitale alla vita “offline”, sempre con il sorriso, trasformando il rapporto professore-studente in momenti di vera amicizia.

Subito dopo pranzo iniziava il momento workshop, in cui giornalmente venivano applicate le nozioni da poco apprese a casi reali. Siamo stati divisi in gruppi sulla base dell’interesse mostrato per i vari progetti da noi stessi proposti, destreggiandoci tra un strategia di keywords a una campagna Adwords. Tantissimi sono stati i momenti di brainstorming, tanti sono stati anche i diverbi, tante le risate e le idee folli, che hanno tramutato il tutto in vere e proprie occasioni di team building.

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A movimentare il laboratorio pomeridiano una gara tra i team indetta da capitan Cosmano (con tanto di bandana verde fluo), che ha messo in palio la partecipazione gratuita alla Summer School 2018 per gli ideatori del progetto più convincente. A spuntarla il gruppo delle “stampani abbestia” (cit.) con un intero piano legato al business delle stampanti a noleggio.

Se dovessi scattare un’istantanea rappresentativa della giornata tipo sarebbe la netta distinzione tra la “serietà informale” che i nostri prof avevano durante le attività d’aula e il dopo. Quasi immancabile l’aperitivo alcolico di scirubetta, che apriva le danze a serate che di ordinario hanno avuto ben poco.

Approfondimento: Ma cos’è questa diavolo di sciurbetta?

E’ due dita di vodka liscia con base di granita di limone ghiacciata. Un toccasana per il caldo calabrese, ti rinfresca, ti disseta e ti mette di buonumore senza accorgertene.

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La scirubetta

Alle 22, ogni sera, scattava l’ora X. Le cene collettive con prodotti made in Calabria accompagnavano momenti in cui tutti, ma proprio tutti, si lasciavano trasportare dai “fumi dell’alcool” e a quel punto scomparivano completamente le già flebili differenze d’età e ruoli, lasciando spazio a deliranti karaoke su basi metal, sfide improbabili di break dance, racconti di vita intorno al falò, che ci “costringevano” ad attendere l’alba.

 

E dopo 4 ore di sonno…si odiava la sveglia e tutto ripartiva. E così fino al sabato della ripartenza, dove a malincuore ci siamo dati tutti l’arrivederci, perché questa esperienza, oltre a formarci e stimolarci professionalmente, ha creato legami che sicuramente rimarranno saldi nel tempo.

 

 

Questa è stata la prima edizione della WMF Summer School: un mezzo per conoscere e perfezionarsi, ma anche strumento per crescere e “vivere”.

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Chi sono? Andrea Capurso. Nato nel 1992 nell’entroterra barese, laureato in qualcosa che ha a che fare con il marketing e la comunicazione (dicono che sia creativo) . Sono ascoltatore assiduo di radio e cd, saltatore “seriale” a concerti, “inquilino” dei cinema più vicini e critico “da cameretta” della TV.

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